Si è svolto a Berlino il 44° Congresso internazionale dell’Unione Internazionale della Proprietà Immobiliare (UIPI) che ha riunito i rappresentanti delle organizzazioni nazionali della proprietà immobiliare, politici nazionali ed europei, esperti del settore finanziario e ricercatori, per discutere le opportunità e gli aspetti problematici delle case cosiddette “intelligenti”. La tematica, che proietta al futuro dell’abitare, mira sia ad aumentare il comfort e la sicurezza delle case sia ad ottimizzare l’utilizzo energetico nelle stesse. L’UIPI per valutare l’atteggiamento dei proprietari di “smart home” aveva avviato un’indagine e, nel corso del congresso, ha riportato le risultanze della stessa. Quasi il 40% degli intervistati (2500 persone provenienti da 20 Paesi europei) utilizza già tecnologie intelligenti direttamente nella propria abitazione o in immobili dati in locazione. Tra le motivazioni che condurrebbero i proprietari (circa 1/3 degli intervistati) ad installare tali tecnologie vi è la riduzione dei costi per il consumo dell’energia. I sistemi per la sicurezza sono in cima “nell’elenco dei desideri” dei proprietari. Per quanto attiene gli importi da investire in tecnologie intelligenti, il 40% è disposto a spendere intorno ai 1.000 euro, il 20% meno di 500 euro, mentre un altro 20% supererebbe oltre 5.000 euro.